Il metodo coimbra, detto anche protocollo del dottor Coimbra, prevede elevati dosaggi di vitamina D al fine di combattere numerose patologie. Si tratta di un metodo innovativo di utilizzare la vitamina D, sfruttando le sue enormi potenzialità per il riequilibrio del sistema immunitario.
Il metodo coimbra in Italia
Il metodo coimbra in Italia è stato testato a partire dal 2001 dal dottor Coimbra sui pazienti malati di Parkinson. Ad essi fu somministrato un dosaggio di vitamina D pari a 10000 Ul al giorno, notando considerevoli miglioramenti sulla salute dopo alcune settimane di trattamento. Così, a partire dal 2002, vennero intraprese terapie simili su chi presentava patologie di tipo autoimmune e neurologico. Chi soffre infatti di tali malattie non riesce ad attivare a sufficienza questa vitamina, sviluppando una sorta di resistenza alla sostanza. La vitamina D è invece molto importante in quanto svolge tre funzioni principali:
- aumenta l’assorbimento di calcio dal cibo,
- regola il sistema immunitario,
- inibisce il paratormone che regola i livelli di calcio nelle ossa.
Il metodo coimbra contro la sclerosi multipla
Il metodo coimbra è stato utilizzato anche per cercare un rimedio contro la sclerosi multipla. Nonostante non si abbiano ancora casi di guarigione, il dottor Coimbra ha rilevato come un’altissima percentuale dei suoi pazienti sia riuscita a fermare la progressione della malattia con la somministrazione di un dosaggio elevato di vitamina D. Secondo le statistiche del medico brasiliano dopo 7 mesi di cura si vedono effetti positivi, con una percentuale di remissione che si aggira intorno al 95%. Si tratta di un’applicazione innovativa che ha le sue radici già a partire dal 1986, quando si era notato come chi è affetto da sclerosi multipla abbia una carenza molto forte di tale vitamina.
La vitamina D nelle malattie autoimmuni
Molti studi sono concordi sul fatto che la vitamina D giochi un ruolo decisamente importante per quanto riguarda le malattie autoimmuni. Con il passare degli anni è stato sempre più notato un legame tra corretto funzionamento del sistema immunitario e livello di vitamina D presente nel sangue. L’idea che è alla base del protocollo coimbra è che il nostro corpo venga regolato dalla forma attiva di tale sostanza (chiamata calcitrolo). Tuttavia nei soggetti colpiti da malattie autoimmuni la scarsa presenza della vitamina non consente la conversione tra vitamina D3 e vitamina D. Dunque, per riuscire ad ottenere adeguati livelli di calcitrolo è necessario aumentare a livelli altissimi la vitamina D. In questo modo l’organismo sarà in grado di trasformarne almeno una piccola percentuale.