Un approfondimento su un tema molto dibattuto negli ultimi anni: come accedere al farmaco galenico magistrale a base di cannabis terapeutica.
Cosa cura la cannabis terapeutica?
Ultimamente è un argomento molto chiacchierato, spesso senza le giuste conoscenze. Per questo in questo breve articolo parleremo di cosa cura la cannabis terapeutica. Essa è prescrivibile già da molto tempo come terapia del dolore di qualsiasi genere da quello neuropatico sino a quello oncologico, sia esso acuto o cronico. Questo in quanto ha al suo interno due componenti naturali particolarmente efficaci: il THC (tetraidrocannabinolo) ed il CBD (cannabidiolo). Il primo è utile per contrastare oltre al dolore anche ansia, nausea, vomito ed inappetenza mentre il secondo aiuta a ridurre l’infiammazione e gli attacchi epilettici. Oltre a sapere cosa cura la cannabis terapeutica, è bene capire che può essere acquistata presso le farmacie aderenti, le ASL e gli ospedali previa presentazione di ricetta medica in cui si attesti l’inefficacia di altre terapie.
La cannabis terapeutica in Italia
Da oltre 10 anni è possibile prescrivere la cannabis terapeutica in Italia qualora altre cure non abbiano sortito l’effetto desiderato. Per alcune regioni come Piemonte, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania e Puglia essa viene fornita gratuitamente, mentre nel resto d’Italia è disponibile solo a pagamento. La cannabis terapeutica in Italia proviene da serre farmaceutiche site in Olanda e in parte dallo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, l’unico polo della nostra penisola dove viene coltivata legalmente per essere destinata a diventare farmaco. Per quanto riguarda l’assunzione della cannabis terapeutica in Italia, può essere introdotta nell’organismo per via orale sotto forma di decotto oppure attraverso inalazione. In questo caso vengono inserite le infiorescenze all’interno di un vaporizzatore specifico per le erbe. Esse saranno poi riscaldate per essere successivamente inalate con questo strumento.
Gli effetti collaterali della marijuana
La cannabis terapeutica ad uso medico non deve essere confusa con la marijuana, che può nuocere alla salute di chi la assume in quanto sovra stimola le parti del cervello che contengono i recettori celebrali. Tra gli effetti collaterali della marijuana vi sono difficoltà nel pensare, cambiamento dell’umore, allucinazioni transitorie, paranoie, depressione, ansia, pensieri suicidi, peggioramento dei sintomi nelle persone affette da schizofrenia, senso del tempo distorto e deterioramento della memoria. Per quanto riguarda gli effetti collaterali della marijuana dal punto di vista respiratorio, essa irrita i polmoni allo stesso modo del fumo di sigaretta. Inoltre aumenta la frequenza cardiaca con il rischio di aumentare le probabilità di un attacco di cuore.